Storie di un Diario di Montagna

Azienda Agricola di Montagna
Vai ai contenuti

Storie di un Diario di Montagna

Monterberry
Pubblicato da Francesca Romano in storie vere · 6 Maggio 2021
E' tempo di raccogliere ciò che la Terra ha trasformato partendo da un seme, per arrivare ad un prodotto buonissimo.
È tempo di scavare le patate o come diciamo in gergo dialettale qui a Monte San Giacomo, "cavare".
Per chi ha deciso di fare agricoltura tradizionale, rigenerativa e biologica seguendo la stagionalità delle coltivazioni non è tutto così semplice come può sembrare o come magari può esserlo per chi fa agricoltura in zone pianeggianti lavorabili con macchine e attrezzature agricole.
I territori Montani presentano una difficoltà in più, poiché il lavoro manuale è ancora l'unico possibile e prevalente.
Solo in piccola parte i terreni possono essere coltivati con macchine ed attrezzature.
Riprendere le coltivazione di questi terreni non è stato semplice e ogni volta il piantare e raccogliere non sono soli dei semplici gesti, ma un vero e proprio rituale che porta con sé ricordi e tradizioni.
Queste attività mi riportano indietro negli anni e mi ritrovo di nuovo bambina quando insieme ai nonni in questi stessi campi si ripetevano gli stessi gesti di oggi.
Ricordi ancora così vividi di quel tempo ormai passato che difficilmente potrà tornare.
Ovviamente io ero più un'osservatrice che una lavoratrice, ma anche per me c'era qualcosa da fare.
Mi rivedo seduta in un solco di terra, fresca e profumata, appena smossa dalla mia nonna con la zappa per scavare le patate, che venivano lasciate lì in tanti piccoli mucchi, e sarebbero poi state raccolte in sacchi e portate a casa.
A volte ero io quella addetta a questa operazione, ma il più delle volte coglievo l'occasione per evadere da quel contesto, e mi ingegnavo nell'auto realizzazione del mio gregge di asinelli.
Sorrido a quel ricordo, che oggi osservo come se fossi su un altro pianeta nel futuro... vedo una bambina che senza pensieri in un polveroso terreno di "terrapuglia" è orgogliosa e felice, contenta di realizzare il suo gioco.
Agli argini degli apprezzamenti di solito si piantavano, zucche, cavoli e rape e così quando le patate venivano scavate queste continuavano a restare per la produzione di verdure da utilizzare durante l'inverno o per alimentare i maiali .
Mentre tutti erano impegnati nel portare avanti la raccolta delle patate, io mi guardavo intorno in cerca di distrazioni.
Non avevo bisogno di molto, solo di una buona dose di fantasia e ciò che avevo intorno a me.
Iniziavo con il raccogliere legnetti e rami, occorreva trovarne della giusta misura e quantità, poi dovevo convincevo nonna ad autorizzarmi alla raccolta di  piccole zucche e a rubacchiavo dai mucchi qualche patata.
Ecco fatto!!
Ora la realizzazione del mio asinello poteva avere inizio.
Con che orgoglio lo mostravo ai presenti!!!
e potevo creargli nel terreno un percorso, fatto di ostacoli...che come una pista si distribuiva lungo tutto il terreno in cerca di un carico da trasportare sulla sella, anche essa creata con dei legnetti conficcati direttamente nella pancia.
Un gioco che mi permetteva di trascorrere il tempo senza essere di intralcio a chi invece portava avanti il lavoro dei campi fino a sera, quando titti insieme si tornava a casa stanchi ma soddisfatti ognuno del proprio operato.
Erano giornate semplici, dove si apprezzavano le piccole cose, e dove per essere felici bastava spesso non avere la preoccupazione che di piatto in tavola caldo e fumante.
Oggi la realtà è diversa, molti più agi sono presenti nella nostra quotidianità, ma allora perché quei ricordi così semplici quasi fanno commuovere il cuore?
Forse è proprio ricercando ancora una traccia di quelle emozioni che mi illudo di ritrovarle oggi quando continuo a portare avanti un progetto come quello dell'Azienda Agricola Monterberry.
Coltivare questi terreni non è solo finalizzato ad ottenere buoni prodotti, ma ogni anno con il ripetersi dei gesti di semina e raccolta mantengo in vita quei ricordi di sentimenti ormai perduti.



Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0

Torna ai contenuti