Una storia di Pastori e Transumanze

Azienda Agricola di Montagna
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Una storia di Pastori e Transumanze

Monterberry
Pubblicato da Francesca Romano in storie vere · 6 Maggio 2021
Circa una ventina di anni fa, dove oggi vi è l'Azienda Agricola Monterberry vi era invece una famiglia che viveva di pastorizia, la mia.
Infatti con la mia famiglia si passavano gli inverni sulle coste Cilentane e le estati si ritornava in paese seguendo il rito della transumanza.
In prima persona ho vissuto questa realtà e la mia infanzia è colma di momenti che riportano la vita dei pastori...e se chiudo gli occhi posso riviverne ancora le scene, gli oggetti...e riascoltare i suoni che scandivano il passare delle lunghe giornate passate in solitudine ad accudire il gregge.
No non ero proprio sola, ad affiancarmi c'erano un grosso cane maremmano "Lione " un San
Bernardo "Capitano", ed un pastore Belga ,"Nerone".
I primi due più che curarsi di me, custodivano il gregge, infatti portavano al collo un pesante collare di ferro con tutto intorno chiodi appuntiti che servivano proteggere le loro giugulari in caso si fossero dovuti battere a seguito di un  attacco di lupi al gregge.
Mentre "Nerone" mi aiutava nella gestione del gregge, ma per la maggior parte del tempo, era il mio compagno di vita, e spesso di giochi e di confidenze, infatti mi ritrovavo di continuo a parlare con lui quando non avevo più argomenti da discutere con me stessa.
Oltre ai cani a volte mi accompagnava anche una giumenta, di colore arancione con una striscia sulla fronte, "Piccirella", che però il più delle volte veniva a cercarmi solo per scroccarmi un pezzetto di pane, visto che trascorreva le giornate quasi sempre libera al pascolo, ad eccezione di quando occorreva il suo lavoro nei terreni.
Piccirella era indispensabile nel trasporto delle gregne di grano prima della mietitura, nella distribuzione del letame che dalla stalla veniva distribuito su tutti i terreni, per tirare l'aratro durante l'aratura dei terreni e per scavare le patate.
Insomma era una facente funzione di una moderna motoagricola e io il suo autista🙄.
Ad oggi nell' Azienda agricola Monterberry, non vi sono più animali, ma le coltivazioni dei terreni sono rimaste in parte le stesse di allora e oltre alle ortive ( patate, fagioli, zucche, granoturco...)che allora erano coltivate per sopperire il fabbisogno della famiglia, l'erba medica era presente nella parte circostante il fabbricato "ovile e fienile" era per le provviste di fieno necessario in autunno al gregge ad integrazione del pascolo libero.
Mi piace ricordare quel periodo, che seppure pieno di lavoro, sacrifici e privazioni, ha lasciato segni nella personalità e nel carattere che oggi porto con me che mi hanno forgiato nel carattere e nei pensieri.
Ecco perché ho deciso di raccogliere tutti gli oggetti che rappresentano il passato di questo posto, e che affiorano tra i pensieri oltre che dai bauli e negli angoli ormai abbandonati della vecchia stalla oggi sede dell'Azienda Agricola Monterberry e con gli oggetti riemergono anche i tantissimi detti che vedono attori i pastori.
Spero raccontandovi le mie avventure...in brevi storie, di riuscire a portarvi indietro con me in un tempo ormai diventato troppo lontano dai nostri giorni.
Oggi vi lascio il primo dei tanti detti che ho raccolto...
Detto di pastori: "Chi nu ne tene pecore...nu re ne morono"



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